12 Giugno 2015
"Gli Occhi di Prato" Vernissage di sensibilizzazione
Venerdì 12 giugno insieme con gli altri 5 clubs Lions
di Prato ( Host, Datini, Malaparte, Centro e Borgo al Cornio) in collaborazione con il Comune e con il coinvolgimento del celebre
artista francese Clet, abbiamo realizzato il progetto Occhi di Prato. Un progetto che, partendo dall’allestimento della statua di
Moore in piazza San Marco ed, a seguire, delle sei antiche porte cittadine, ha messo in relazione i vari quartieri, le strade e
la gente che vi abita. Una grande scenografia per celebrare la vita di una popolazione, oggi numerosa e multi-etnica. Osservando
questi occhi il passante e il cittadino ne ricavano l’impressione di un benevolo Grande Fratello che ti spia di continuo senza
opprimerti, anzi, rassicurandoti con buongusto ed allegria.
Le porte interessate sono: 1) Piazza S.Marco (sul monumento di Moore) 2) Porta Via Pomeria 3) Porta Frascati 4) Porta Santa Trinita 5) Porta Pistoiese
6) Sottopasso Serraglio 7) Porta Mercatale.
"Gli Occhi di Prato"
intende fornire una lettura attuale della Città partendo dalla realtà storica delle mura medievali.
Prato è una città che nel bene e nel male ha saputo o dovuto evolversi, più di altre città toscane.
La sua importante comunità extracomunitaria ne fa un caso unico molo rappresentativo delle difficoltà di relazioni tra le diverse culture.
Non c'è più oggi una distinzione netta tra chi abita dentro o fuori dalle mura; è tutto esploso; le tipologie culturali o sociali si
ritrovano forse più in quartieri, non a caso, che in queste sole due categorie dentro/fuori. Però la traccia delle mura rimane e
questo è un punto di partenza.
Lavorando sulle varie porte d'ingresso (o d'uscita) di queste mura si individua dei quartieri, delle zone, che collegano sia il
fuori che il dentro e che raggruppano uomini e donne collegati tra loro geograficamente ma talvolta non culturalmente.
Dando una forte impronta visiva a queste porte, evidente e di facile lettura, si da un'impronta particolare ad ogni zona, offrendo
cos' un marchio di riconoscimento tra gli abitanti quando non c'è o rafforzandolo quando c'è.
Sopratutto si mettono in relazione i vari quartieri così reinventati, anche soltanto per la curiosità quasi scontata da parte degli
abitanti di volere confrontare la "faccia" della porta del vicino con la propria.
L'obiettivo è quello di simolare nello spettatore la curiosità e la coscienza di essere parte integrante del luogo vissuto, con la
sua cultura storica e la sua varietà attuale, ed il desiderio di mettersi in relazione più profonda con questo luogo, questo,
assieme a noi Lions ha voluto esprimere Clet Abraham.
Sono tantissime le città europee che custodiscono gelosamente le sue opere come segno del passaggio dell’artista. Tra le tante ci sono
Firenze, Napoli, Roma, Lucca, Livorno, Milano, Bologna, Amsterdam, Berlino, Parigi, Londra e Bruxelles. Quello del Sindaco di Prato
Matteo Biffoni e dei Lions cittadini è un bel gesto di amore verso la propria città, attraverso un’originale, suggestiva ed artistica
intuizione di Clet. La serata si è conclusa con la cena medievale all’interno del suggestivo Castello dell’ Imperatore; cena che grazie alla
generosità dei tantissimi presenti ha consentito di destinare nuovi fondi tanto necessari all’ Associazione Italiana Persone Down.